“Hai controllato la mail? Sicuro? Non ci ha scritto nessuno? Controlliamo ancora, dai….magari è arrivato un altro ordine con l'E-commerce…”.
Poco dopo: “Qualcuno ha telefonato? Hai avvisato per le uova? Chi viene oggi?”.
E poi: “Squadra, dobbiamo lavorare!! Forza, su…diamoci da fare! Avanti, su!...”.
“Abbiamo un ordine, ragazzi!! Quanti biglietti dobbiamo preparare? Com'è che si chiama il bimbo che vuole le bomboniere? Ok dai…non perdiamo tempo…”.
“Posso andarci io al cancello a consegnare il lavoro? Stavolta tocca a me…”.
Partiamo da qua, da alcune delle frasi che risuonano durante le nostre giornate al Centro Occupazionale La Tartaruga: sono le richieste, i desideri delle persone che portano avanti le attività occupazionali che caratterizzano la nostra realtà. Sono frasi che poi ti risuonano dentro, testimoni di una potentissima voglia di esserci, di esprimersi, di impegnarsi per trovare una nuova strada.
Quando arriva un ordine per qualcuno dei nostri prodotti, ti rendi davvero conto di quale significato ha per il nostro gruppo: non è solo una cosa da fare, è una porta sul mondo esterno, una spinta motivazionale, un riconoscimento per quel che si sta facendo. Una cosa di gran valore, la bellezza di sentirsi apprezzati, una forma di comunicazione: “…sai che la signora era molto contenta, le nostre cose le sono piaciute…eh vaiii!!”
C'è questa voglia di socialità, di visibilità, di cogliere nuove opportunità, di sentirsi riconosciuti dagli altri per quel che si fa. Una voglia dilagante. E infatti: “Quand'è che facciamo di nuovo un intervista per il Pollaio? Torneranno i giornalisti? E le fiere? Quand'è che torniamo ai mercatini? Non sarebbe ora di farci una bella pizzata, no?”.
Questa voglia di esserci, che fa clamorosamente a cazzotti con la situazione sanitaria che stiamo vivendo tutti quanti, “c'è il Covid, non possiamo toccarci!”.
E allora i nostri prodotti transitano sopra un cancello chiuso, all'ingresso della nostra struttura. Un passaggio tra mani, un oggetto tra loro. La porta sul mondo è questo contatto-non contatto che ci permette di rimanere in qualche modo connessi a quelle relazioni di così fondamentale importanza per il nostro benessere.
Questa voglia sempre presente è ora ancor più tangibile, la si respira nell'aria, la si sente addosso, si cercano alternative per darvi risposta. Voglia di esserci, ma anche paura di quel che può accadere: “..se il tampone è positivo non potremo tornare mai più…finirà tutto…”.
Ed allora si creano nuove routine, nuove abitudini, si cercano nuove risposte.
Promozione dei nostri prodotti con l'E-commerce: una finestra virtuale sul mondo, un allargare i nostri orizzonti. Tanto più utile in questo periodo storico. “E' arrivato un nuovo ordine? Hai controllato la mail?”.
Come sempre, il gruppo risponde: nuove opportunità, noi ci siamo!! Voglia di esserci in transizione…La gente non può venire da noi? E vabbè, vorrà dire che intanto proviamo a raggiungerle in altro modo…
“Chi viene con me a cercare i prodotti? Ecco la lista: dobbiamo preparare tutto per la spedizione…Non possiamo mica fare aspettare i nostri clienti…”
Oppure: video autoprodotto finalizzato a sostenere una raccolta fondi per un progetto relativo al laboratorio di Serigrafia, con l'idea di offrire un'altra opportunità per sperimentare nuove forme espressive. Ci piacerebbe stampare i nostri disegni su tessuti, creare nuovi prodotti, dare valore alle nostre capacità artistiche: proviamoci, perché no? Nuove forme di comunicazione.
Ma ancor prima di questo, di nuovo colpisce l'entusiasmo, il divertimento nell'essere attori per le riprese. Di nuovo quella voglia di esserci, quella fame di socialità, quel bisogno di esprimere le proprie emozioni…
E poi la soddisfazione nel rivedersi sullo schermo, la condivisione del momento, l'applauso finale collettivo a sottolineare l'apprezzamento per l'esperienza. L'aspettativa rispetto alle persone che vedranno ed apprezzeranno il lavoro fatto.
Questa voglia che va oltre ogni ostacolo, che prende altre strade: così difficile da spiegare a parole ma sempre così viva e diretta, che non smette mai di stupirti, che ti senti addosso.
A volte è davvero difficile, soprattutto di questi tempi: mancano un sacco di cose, un sacco di opportunità. Contatto con gli altri, espressioni del volto, attività di gruppo, possibilità di accogliere le persone, feste, eventi, uscite. La relazione fisica. Le emozioni però sono sempre lì, alla ricerca di altri canali per esprimersi. Può capitare di sentirsi disarmati. Però per fortuna questa voglia c'è e continua ad esserci, al di là di tutto. Non si spegne mai, solo cerca altre strade: proviamo continuamente ad offrirci nuove occasioni, nuove risposte, nuove forme. È il sale delle nostre giornate.
Gli operatori del Centro occupazionale “La Tartaruga”
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