Che bello, oggi è giovedì

Che bello oggi è giovedì e il giovedì c'è il caffè dei ricordi.

Cos'è il caffè dei ricordi? Beh, diciamo che se metti insieme due cose belle quel che vien fuori è una cosa più bella ancora.

Il caffè dei ricordi

Ad esempio se alle parole aggiungi la musica quel che vien fuori è una canzone. E se a Stanlio aggiungi Ollio quel che vien fuori è che non smetti più di ridere.

Così, per vedere l'effetto che fa, a mettere insieme due cose belle abbiam provato anche noi, e queste cose belle, lo avrete capito, sono la prima il caffè e la seconda i ricordi.

Per farlo ci siamo inventati un bar che apre solo due ore, il giovedì, improvvisandoci baristi e camerieri, nonché lettori di vecchi racconti del bel tempo che fu.

Ad andare in scena sono luoghi dimenticati, vivissimi però nella memoria di chi ascolta: bianche e candide latterie, osterie dai profumi grassi e spessi, drogherie dai mille aromi, vecchi dancing nello stile “permette signorina?”, bar talmente pieni di fumo da sembrar quasi un film in bianco e nero.

E poi tante immagini di vita semplice: le donne a chiacchierare fuori dalla porta nelle sere d'estate, gli uomini accaniti alla briscola e al tressette, i bambini ora di corsa ora ciondolanti, i morosi alla ricerca di un posto fresco e segreto.

Non mancano i personaggi semi leggendari: Sasso col suo carriolino di gelati, Pompilio e la sua frutta caramellata, Zizì il commerciante “zingaro” dalle tasche piene di orologi, Olga la strolga coi suoi filtri d'amore e i rimedi contro il malocchio.

Ma non è finita qui, perché, ascoltando una storia che ci assomiglia, dai ricordi nascono altri ricordi. E quel che accade è che chi prima stava ascoltando adesso racconta.
“A me è successo questo!”. “A me è successo quello!”.

La storia "del motore e della vecia"

Quando l'ultima volta Bruno ha raccontato “del motore e della vecia”, siam quasi morti dal ridere.

Quella mattina si stava parlando delle feste da ballo e di come le ragazze venissero sempre accompagnate dalle madri, implacabili guardiane della loro virtù.

Ecco allora che col Gilera dalla lunga sella Bruno passa a prendere l'aspirante morosa, la moto ovviamente fa il suo il suo effetto, solo che…

Solo che su quella sella, in mezzo ai due giovani, si piazza la “vecia” a far da scudo. E questo sia all'andata che al ritorno. “Ah, quella maledetta vecchia sempre nel mezzo!”

La storia del calzolaio

Ma adesso mi viene in mente un'altra storia e anche questa ha a che fare con l'amore.

Un calzolaio e il suo garzone sono alla fattoria X per risuolare tutte le scarpe della numerosissima famiglia che lì abita. I fittavoli sono davvero tanti e per finire il lavoro tocca stare una intera settimana.

Quel che accade è che la piccola di casa, una ragazzina sui quindici anni si innamori, ricambiata, del giovane garzone. Il racconto si concentra sul loro lento e timido avvicinarsi: gli sguardi quasi di nascosto, le mani che si sfiorano come per caso, un sorriso rubato e portato nei sogni, il primo bacio, furtivo e bellissimo, sotto le alte spighe del grano di giugno.

E alla fine, come se quel bacio fosse il lieto fine di un film, scatta spontaneo l'applauso del nostro pubblico.

E, dopo un'emozione così forte, il caffè sembra ancora più buono.

Servizio Animazione Casa Residenza Anziani Imola Via Venturini
 

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