Venerdì12/01/2024 ore 15,30
F: allora ragazzi immaginate di trasformarvi in un ingranaggio di una macchina dal potere strabiliante che produce…
M: cosa produce?
F: produce... produce... non lo so, ditemelo voi cosa produce!
N: io lo so! Produce amore!
F: ah!!! Fantastico!
M: e fai dei cuori!
C: …si i cuori della Moldavia!
F: Esatto bravi, questa macchina produce cuori! Che vanno in Moldavia, in Italia, dappertutto! E voi siete gli ingranaggi di questa macchina speciale, pezzetti che si incastrano per benino, uno con l'altro e che insieme la fanno funzionare.
Il primo pezzo è così: ruota senza fermarsi e fa questo rumore: schuoooon, schuooon, schuooon. Ora tocca a te N. Incastrati con il mio pezzo e fai sentire che rumore fai.
N: si, io sono di ferro come una vite e faccio Zic zic zic, zic, zia,zic..
M: anch'io arrivo! Io sto sotto e sono un piatto che lancia il cuore e fa bang bang bang …
C: e io faccio uoau, uoau, uoau e sono un tubo e faccio aria...
R: e io metto amore, sono un cuscino e canto: na nana na nana…
Chi sono N., R., M. C. e cosa stavano facendo? Primo: non sono personaggi inventati ma veri ragazzi in carne ed ossa.
Sono i ragazzi/e che all'Isola di Ozzano partecipano ogni venerdì pomeriggio al laboratorio di teatro sociale inserito nel progetto Terra Ferma. E, secondo, stavano improvvisando, interagendo tra di loro: usavano il corpo e la voce e, chiaramente anche il cuore, per creare una scena, perché sì, il venerdì l'Isola si trasforma in palcoscenico e diventa l'occasione giusta per avvicinare i ragazzi all'azione teatrale, ad una storia, ai suoi personaggi, nei modi e nei mezzi di cui ognuno dispone, in piena ottica inclusiva e indubbiamente divertente.
Al laboratorio partecipano ragazzi/e disabili e non in un clima di accoglienza e profonda accettazione dell'altro e il mezzo teatrale si presta senza sforzo a manifestare la sua vocazione educativa perché è, al contempo, agente di cambiamento, in quanto permette la trasformazione e il superamento di sé stessi, ed agente di conoscenza e consapevolezza.
Accade a volte, per pigrizia, per indubbia efficacia rappresentativa, che si indugi nell'utilizzare la natura della propria persona, il proprio talento, il proprio limite, al servizio del personaggio.
Noi operatori teatrali ed educatori ci siamo interrogati molto su questo tema e ci teniamo in modo particolare a sottolineare che il nostro palcoscenico è un palcoscenico etico, che tenta di rispettare tutto il materiale umano, disabile o meno che sia, perché sempre prezioso, e con questa attenzione da certosini, tentiamo di offrire a tutti i partecipanti un'esperienza artistica reale, in grado di stimolare l'emersione da parte di tutti delle capacità espressive, interpretative e creative nel pieno rispetto dei modi e dei mezzi di cui ognuno dispone.
Ah! Il laboratorio è aperto alla cittadinanza, chi vuole unirsi a noi?
Gli educatori del Centro Ricreativo Culturale L'Isola
Per qualsiasi informazione non esitare a scriverci compilando questo modulo.